Anno sociale 2024 – 2025: Il punto

STORIE, MEMORIE, STORIOGRAFIA: quale rapporto tra i vertici di questa triangolazione tematica? Essa delinea il perimetro entro il quale si muoveranno i percorsi formativi di Mechrí nel 2024-2025, ma la sua provenienza risale a momenti salienti dei cammini svolti negli anni scorsi. La memoria come specchio del presente, il passato come origine retroflessa nella provocazione di resti anonimi e silenziosi, le molteplici pratiche di discorso e la loro linearizzazione cronica e crono-logica: sono questi i temi che ci hanno provocati e ci provocano come un appello a cui, nel laboratorio di Mechrí, giunto al suo decimo anno di attività, è ormai tempo di corrispondere operativamente. Se poi l’esperienza di ciò che chiamiamo “il tempo” sia effetto o condizione del raccontare storie; se la memoria stessa sia questione eminentemente temporale (e non, ad esempio, somatico-spaziale); se il classico binomio tempo-spazio sia oggi adeguato a comprendere il multiverso e simultaneo figurarsi e trasfigurarsi delle nostre verità viventi: tutto questo sarà oggetto di una indagine che, come di consueto, si svolgerà in modo transdisciplinare.

Nel lessico ormai consolidato di Mechrí, la transdisciplinarità che ispira la nostra politica culturale non è mera interdisciplinarità (giustapposizione di punti di vista reciprocamente indifferenti). È invece l’impegno e lo sforzo, per tutti i collaboratori e i partecipanti ai percorsi formativi, di compiere un esercizio teso a ricostituire un condiviso fondamento etico per i saperi di cui siamo portatori, fondamento largamente minacciato, anche se per altro verso potenziato, dalla diffusione sempre più capillare delle discipline specialistiche parcellizzate. A Mechrí ogni “sapere esperto”, con i suoi strumenti e le sue pratiche peculiari, è così convocato al cospetto degli altri. La nostra persuasione è infatti che solo per reciproco attraversamento ciascuno potrà ricalibrare i dintorni e le possibilità del proprio habitus conoscitivo. La metamorfosi e lo sconfinamento sono l’unico modo con il quale, trasformandosi, verità e realtà coincidono in quanto pratiche viventi. Del resto, il tema a cui ci siamo dedicati lo scorso anno era Abitare, disabitare, sconfinare: quasi un invito a frequentare consapevolmente l’intreccio fra le precarie localizzazioni del presente (il nostro “fino a qui”, come dice il nome stesso di Mechrí) e il loro trasfigurare nell’alea di ulteriori e imprevedibili “adesso”.

Gli antefatti di questo programma di lavoro sono documentati non solo nel nostro Archivio on line (www.mechri.it), ma anche nelle pubblicazioni edite da Jaca Book con il logo “Percorsi Mechrí” e nella viva esperienza delle centinaia di Soci che hanno condiviso la proposta culturale della nostra Associazione. Volutamente protetta dalle incombenze di una codificazione istituzionale, essa è tuttavia sempre aperta all’interazione con centri di ricerca e formazione con cui condividere obiettivi specifici di breve e lungo termine. In tale direzione si sono consolidate collaborazioni con università e accademie, ma anche con autonome organizzazioni di operatori culturali, con gruppi di artisti e di scienziati, con enti variamente impegnati in contesti socio-educativi liminari e problematici. Una rete di compagni di strada si è andata in tal modo costituendo nel tempo e rappresenta oggi, per Mechrí, una fonte di interlocuzione attiva, proiettata verso ulteriori sviluppi dello stile laboratoriale a cui si ispirano tutte le attività sociali.

Il programma delle attività si articola su vari piani. Anzitutto i due seminari permanenti di Mechrí: quello di Filosofia e quello delle Arti Dinamiche. Essi sondano il tema condiviso muovendo da prospettive che consideriamo complementari: quella del logos, ovvero del discorso argomentativo che governa l’enciclopedia delle scienze e l’intera ratio occidentale, giunta oggi a diffusione planetaria; e quella “artistica”, ovvero ritmico-compositiva, che costituisce la dynamis di ogni umana espressione e, forse, la radice dimenticata dello stesso argomentare filosofico.

Nel ciclo dei Linguaggi in Transito, come ogni anno, prenderanno parola esponenti della disciplina di riferimento per l’anno in corso: le scienze storiche e la storiografia. Il filo conduttore dei Linguaggi in Transito del 2024-2025, coerentemente con il tema generale “STORIE, MEMORIE, STORIOGRAFIA”, è Raccontare storie, fare memoria. I relatori (storici di diversa formazione e impegnati in diversi ambiti di ricerca) saranno invitati a fare il punto sugli orizzonti e sui linguaggi entro i quali si muove la loro tradizione disciplinare e, soprattutto, a raccontarci quali urgenze e trasformazioni li impegnino nel loro attuale lavoro. L’obiettivo dei Linguaggi in Transito è quello di fare emergere la pluralità delle pratiche conoscitive in atto all’interno delle competenze disciplinari di settore per condividere i processi trasformativi che in esse si manifestano. La domanda che porremo quest’anno ai conduttori dei Linguaggi in Transito potrebbe così riassumersi: «Che storia fai? Da dove muove il tuo racconto? Quali pratiche ti costituiscono nel tuo concreto operare di soggetto storicamente atteggiato?».

In apertura dei lavori si collocano due sessioni di Ricanti, che rintracciano premesse e continuità tematiche con i seminari degli anni passati, e un Incontro pubblico (in diretta streaming sul canale Youtube di Mechrí) che fare il punto sulla “portata storica” delle recenti proposte di riforma costituzionale del premierato in Italia.

Proseguiranno inoltre gli ormai consueti appuntamenti infrasettimanali delle Letture del mercoledì (con proposta di due visite guidate connesse ai testi proposti) e il percorso di Mechané, il Laboratorio che, ormai da due anni, sonda le operazioni soggiacenti alle pratiche di progettazione e costruzione di strumenti formativi (si vedano, in Archivio 2023-2024, i materiali intitolati “Titeres: strumenti di memoria”).

A metà e in chiusura dell’anno sociale, infine, si collocano due Crocevia dei Linguaggi che saranno occasione di un confronto transdisciplinare sui temi dell’anno e che coinvolgeranno i Soci di Mechrí, il Comitato scientifico e i coordinatori delle attività programmate.   

Tutte le sessioni si svolgeranno in modalità «mista»: si potrà partecipare in presenza nella sede di via Spoleto 4, a turni di max. 35 persone (previa prenotazione on line), e sarà sempre garantita la possibilità di partecipare a distanza tramite collegamento su piattaforma elettronica. Fanno eccezione gli appuntamenti infrasettimanali («Letture del mercoledì»), che si svolgeranno solo da remoto, e le sessioni del gruppo «Mechané» che, data la loro peculiarità strettamente operativa, prevedono solo la partecipazione in presenza.

Il programma delle attività sarà integrato da appuntamenti fuori calendario che arricchiranno ulteriormente la proposta culturale del 2024-2025, sia ricorrendo al canale Youtube di Mechrí (come per la rubrica Intrecci, che da anni documenta, mediante videoregistrazioni, il dialogo in corso tra figure e temi emergenti dai lavori pregressi e in corso), sia riunendoci in sede per condividere momenti di riflessione proposti dai Soci stessi (ad esempio per aggiornarci reciprocamente sugli sviluppi delle attività laboratoriali), sia convocandoci, in occasioni particolari, presso sedi ospitanti per pubblici simposi.

Attività 2024 – 2025