Anno sociale 2023 – 2024

-> Seminario di filosofia e arti del sapere dinamico

Trasfigurazioni: la potenza del mondo e l’irraffigurabile nelle figure

Nel tempo del tramonto e del concludersi del grande orizzonte della costruzione di verità assolute, un percorso alternativo in luoghi simbolici, tableaux vivants, figure cosmiche, occasioni del destino; “stanze” di un prender corpo in cui soglia, limite e confine segnano il transito della condizione umana, il suo aver luogo e farsi spazio come cura del suo attraversamento inarrestabile. Bisogno e desiderio vi si espongono ogni volta nella costitutiva differenza dell’aperto, ovvero nel suo paradossale riparo.

Il seminario proporrà un cammino inframezzato da memorie e ricostruzioni razionali entro i luoghi della accensione della cosiddetta “natura umana” e del paradosso della “conoscenza”. Kant l’aveva intuito: la filosofia non è scienza, ma pratica del molteplice sullo sfondo irriducibile dell’uno, presupposto ogni volta nella sua articolazione pratica – due facce della medesima soglia. Esse aprono la via al destino politico dell’habitus umano presente e futuro: non alla politica come professione, ma a una “grande politica” (come direbbe Nietzsche), in cui l’umano e la sua “natura” abitano, transitano e sconfinano per dare corpo e casa al simultaneo dimorare e venir meno della vita della verità.

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  • -> 1. Del Grande Shock

    Sini attraversa la prima Tavola come una mappa, una soglia, un transito del mondo. Il percorso rievoca la rivoluzione alfabetica, i diversi tipi di memoria e di conoscenza da essa inaugurati, la Scuola degli Oralisti (Havelock) e la ricostruzione storico-antropologica del mondo. L’approdo è una straniante rivelazione: che questa stessa ricostruzione parla anzitutto di noi. Siamo sempre noi che parliamo, ma non prestiamo mai attenzione ai discorsi che facciamo. Cambria ricorda la storia dei tableaux vivants.

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  • -> 2. Le caldarroste

    C’è una discrepanza tra vita dell’origine e sapere, una differenza incolmabile tra la parola che spiega e la vita che trascorre. Il sapere è sempre in ritardo di una vita. Il calore della vita (come quello delle caldarroste) si trasmette nelle parole: talismani della verità. Riferimenti: Peirce, Hegel, Marx, Darwin, Auerbach. Tutti i discorsi, tutte le espressioni del sapere, sono connessi all’autobiografia del mondo che lascia segni di sé.

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  • -> 3. Il Testimone

    Riferimenti: Erodoto, Tucidide, Petrarca e l’Umanesimo, gli Illuministi e l’Enciclopedia, il metodo scientifico e Peirce. Il cammino della ricerca storica si costruisce mediante retroflessione del testimone: c’è sempre un umano appartenente a un mondo estraneo a ciò che descrive, alla storia che costruisce. Lo storico prende insieme il passato e il presente. Su questo si basa la formazione del moderno cittadino europeo, aperto al futuro globale dell’umanità.

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  • -> 4. I figli della Terra e la Grande Politica

    Le nostre verità viventi sono figlie della potenza della Terra: una grande epopea della conoscenza e dei suoi strumenti. Così si manifesta l’oggettività (haecceitas) del mondo. Il mondo non è una cosa, ma il confine del sapere, il suo destino al limite, interno alle figure del suo transito. La potenza del mondo e la volontà di potenza, la Grande politica e il passaggio all’etica. Riferimenti: Nietzsche, Marx.

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  • -> 5. Il meteorite e la memoria

    Ogni cosa che transita esige un osservatore, un occhio umano e una cultura, anch’essi in transito. Tutti viviamo nell’Axis Terrae: giorno notte, giovane vecchio, Cinese Indiano (Eraclito). Forse anche la scienza fisica è destinata a morire (Heidegger). E le scienze storiche non sanno ciò che dissero gli umani del passato; sanno quel che siamo in grado di ricavare dai segni del passato, dalle cicatrici dei suoi fatti. Forse ne nascerà una nuova etica, modellata sull’infinito.

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  • -> 6. Il discorso e la potenza

    Memoria involontaria e volontaria: la prima è una disposizione gestuale, un abito innato che implica il riconoscimento ambientale. Dal gesto alla parola (Mead): passaggio alla memoria volontaria e alla comunicazione cosciente. Nascita dei discorsi: strumento regio dell’umanità (Aristotele). Al di là dei discorsi non c’è nulla da sapere, poiché quello è il sapere, quello il confine e la potenza dell’umano abitare. Comune ai viventi è l’esercizio della potenza. Il discorso è una soglia: lacerazione originaria che inaugura bisogni e desideri, credenze e verità viventi. Riferimenti: Democrito e gli Atomisti, Campanella e il sensus sui, Baumann e la “società liquida”. 

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  • -> 7. I luoghi, i confini, il supporto. Dimostrazione di lavoro 

    Sini propone un esercizio collettivo di pratica del foglio-mondo o “foglio-girasole” (Florinda Cambria). Il foglio-mondo, il suo tropismo verso la verità (Peirce), l’atto mancato della filosofia. Ogni luogo è un ritaglio di mondo, il limite di ciò che si è pronti a fare e a credere, una figura della verità da mettere in opera (il tableau vivant e il Performer: Grotowski). Il supporto è luogo di incisione; ogni grafo è uno strapiombo della memoria e dell’oblio. Il supporto è fatto di mondo, replica inscritta e circoscritta del mondo, che ne è il pre-supposto posto (Hegel).

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Carlo Sini

Carlo Sini

Direttivo di Mechrí: Vicepresidente Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei e dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere

Florinda Cambria

Florinda Cambria

Direttivo di Mechrí: Presidente Docente di Filosofia del Presente e Filosofia della Storia all’Università degli Studi dell’Insubria